sabato 12 marzo 2016

Giulio Scarpati e Valeria Solarino: quella giornata particolare che cambierà due vite.


Giulio Scarpati e Valeria Solarino: quella giornata particolare che cambierà due vite.

di  Elena Saccomani

Un film che “nasce” da una sceneggiatura teatrale e che diventa un capolavoro della cinematografia... il teatro che si fa cinema e, da capolavoro della cinematografia, torna di nuovo ad essere “teatro”. Questo è “Una giornata particolare” del maestro, recentemente scomparso, Ettore Scola, attualmente in tournée con la sapiente regia di Nora Venturini, l’adattamento teatrale di Gigliola Fantoni per la Compagnia degli Ipocriti e, nei panni dell’Antonietta della Loren e del Gabriele di Mastroianni, due interpreti di “razza” quali Valeria Solarino e Giulio Scarpati.


Lo spettacolo portato sulla scena poteva rischiare “l’effetto fotocopia” del capolavoro di Scola ed invece è un vero e proprio spettacolo teatrale “autonomo” con, però, le caratteristiche dell'originale: dramma, ironia, commedia, tragedia come nei film del grande Maestro, qui ancora più evidenziate dalla messa in scena per il teatro.

Antonietta, una eccellente Solarino, e Gabriele, uno Scarpati sempre assolutamente nella parte, ben calato in ogni  personaggio che interpreta, rappresentano perfettamente due solitudini : lei all'interno di una famiglia - tutti "romani de Roma DOC" -  che, anche “verbalmente”, non la capisce nel suo esprimersi siciliano, lui dentro la “Storia”, isolato a causa della sua omosessualità. Si incontrano e le loro vite, così diverse perché così diversi sono gli ambienti dai quali provengono  (ben evidenziati dalla scena su due piani: in basso la casa affollata di Antonietta, al piano superiore lo studio con uno scaffale ricco di libri di Gabriele ) in quella “giornata particolare” cambiano.
 E la loro vita si tinge per un attimo d’azzurro come quel cielo che fa da sfondo al momento centrale della storia, quando entrambi trovano il coraggio di manifestare le loro interiorità “represse”: lo slancio di Antonietta che scopre che tutte le sue certezze anche familiari erano fondate su basi d’argilla e il primo, vero e liberatorio sfogo di Gabriele – magistrale Scarpati nel momento della “urlata confessione” - che finalmente trova il coraggio di manifestare tutta la verità tenuta repressa da sempre.
I due “esclusi”, i due “isolati” ciascuno dal proprio mondo, non saranno più gli stessi: Antonietta non sarà più la donna di un regime che la vuole una mera e semplice “proprietà” del marito e dei figli e Gabriele partirà per il confino avendo potuto essere finalmente se stesso e dando la possibilità di riscatto sociale a chi aveva la certezza che la propria vita era ormai scritta ; anche gli “spazi” teatrali, ora sono sullo stesso piano in una storia dove, fino ad allora, aveva avuto il sopravvento l’aria cupa di un regime fatto di pericolosissimi “slogan”, di certezze “inculcate”, di ottusità, di indottrinamenti che arrivano fino al grottesco ("Quanto bello è Hitler" dirà la figlia maggiore al ritorno della parata).

Visto al Teatro Salieri di Legnago l’ 8 marzo 2016.

Per il calendario completo della tournée controllare il Blog Ufficiale di Scarpati “Arteteatro e… Giulio Scarpati” al link  http://arteteatro-eva.blogspot.it/ e il sito della Compagnia  http://www.ipocriti.com/



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